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L’arroganza di Orlando: siamo una città di provinciali e analfabeti

Palermo si lascia alle spalle il suo capodanno con le ordinanze sui botti non rispettate, il suo concerto, la sua munnizza, e si risveglia stamattina con una nuova consapevolezza: “siamo una città provinciali ed analfabeti”.

Ma attenzione, non tutti, solo chi non riesce a vedere i passi in avanti nell’ammistrazione della nostra città.

Si è letto, infatti, in alcune testate che secondo il Sindaco di Palermo i passi in avanti di questa città sarebbero così evidenti che solamente dei provinciali analfabeti non sarebbero in grado di vederli.

Le parole non sono mai un caso, specie se chi le pronuncia è accademico e politico di lungo corso, piuttosto sono un codice, tipico di quella sinistra intellettualoide e salottiera che ha ammorbato per anni il nostro paese a tutti i livelli, amministrativi e politici.

Sono parole odiose e cariche di snobismo, supremo vizio della sinistra e Lui, il Sindaco, i vizi di questa sinistra (per fortuna) in via d’estinzione ce li ha tutti: arroganza, isterismo, presunzione di monopolio culturale e soprattutto cronico distacco dalla realtà.

Infatti, mentre Lui gioca a fare il paladino dei diritti umani, su questioni in cui il Sindaco non ha voce in capitolo, la città affoga nei suoi stessi rifiuti, ma tanto si sa, la colpa è di Cammarata o al massimo dei dirigenti della Rap.

Mentre Lui tappezza il portone del Palazzo delle Aquile con le coperte dei migranti come simbolo di fratellanza ed accoglienza, a Palermo si ammazza a sprangate per 25 euro. Svegliatelo!

Comunicategli che a nessuno importa nulla dei goffi balletti alle feste etnico-religiose se poi a Palermo vieni aggredito in pieno giorno sopra un autobus.

La maggior parte dei palermitani, o meglio la parte provinciale ed analfabeta, sogna la fine di questa ennesima amministrazione Orlando come la fine di un incubo, ma lui tira dritto, ignorando le necessità, giocando a fare l’oppositore del Ministro degli Interni e raccontandoci una città che non esiste.

Probabilmente i malati di provincialismo ed analfabetismo sono molti di più di quelli che immagina il Sindaco, la patologia è crescente in città e quando alla fine lo avranno scaricato anche gli ultimi sostenitori, allora potremo dire di essere tutti “provinciali ed analfabeti”.