Orlando

Lettera a Orlando: le leggi vanno rispettate, sempre. Anche quando non piacciono

Caro Sindaco,
ieri ne hai sparata un’altra delle tue. E, come sempre, carpisci la buona fede di chi non ha potuto o voluto studiare.

Vedi Sindaco, il tuo atto pieno d’amore per i clandestini, che ancora una volta ha il solo scopo di nascondere sotto il tappeto le innumerevoli nefandezze della tua amministrazione, è una palese ma molto pericolosa provocazione. Tutto ti si può dire tranne che tu non sia una persona di grande cultura giuridica e dunque sai perfettamente che ciò che dici è inapplicabile.

Sventoli come un’arma di distrazione di massa la tua ultratrentennale arroganza politica. La legge 132 è una legge e, dunque, è obbligo a chiunque di rispettarla e farla rispettare a cominciare dalle istituzioni. C’è scritto così da qualche parte no? Il presidente Mattarella, tuo amico, l’ha promulgata. Vuoi forse contravvenire ad una sua disposizione? Esiste una Corte Costituzionale (alla quale ambisci, o forse no? Vedremo) che può giudicare il tuo eventuale ricorso, ma nelle more il dirigente del dipartimento anagrafe del Comune deve osservare la legge. Quella stessa che tu gli hai chiesto di non applicare.

Ed allora caro Sindaco, chiudo questa mia con il solito refrain: con tutti i problemi che ci sono in Città, a cominciare dallo stato di manutenzione delle strade, dalla inesauribile presenza di immondizia nelle strade, dai disservizi di una amministrazione che viene mortificata ogni giorno, dalla mancanza di economia e di sviluppo tu ti vai a infilare in un discorso così avulso dal contesto cittadino? Che poi, caro Sindaco tu il problema dei clandestini non ce l’hai, tu giri scortato, tu non vai in centro di sera, di pomeriggio o di mattina, tu non vai allo ZEN o in zone di spaccio durante la giornata, no. Tu lanci strali contro questo o quello ma ti guardi bene dal proporre una soluzione. Ed a maggior ragione ora che sei diventato il capo corrente di una fazione politica che prende corpo e che sembra una macedonia scaduta di personaggi in cerca disperata di un salvagente politico. Io ho la soluzione. Ed è quella, piacciano o no, di far rispettare le leggi, di rispettare Governo, Parlamento e Presidenza della Repubblica di cui anche se non ne condividiamo le scelte e i provvedimenti siamo ossequiosi. Ma questa si chiama democrazia, quella stessa che tu, Califfo di Palermo, sembri voler ignorare.