Michele Pivetti

A Palermo il traffico è davvero una piaga ma le soluzioni ci sono

Ogni volta che mi trovo fuori città e cioè tutte le settimane, parlando con l’interlocutore del momento, rivendico con orgoglio la mia provenienza panormita, si comincia con la litania di Jhonny Stecchino. I problemi della Sicilia sono la siccità, l’Etna e “i traffico”.

Invero, di siccità per fortuna non si sente più parlare, di Etna è un problema che riguarda i “mangiarancini” (#sischerza) ma “i traffico” no, quello riguarda proprio noi. E sapete perché? Perché il nostro sistema viario è deprimente, avvilente, sbagliato, mortificato.

Abbiamo rimpicciolito strade già piccole per fare il tram più inutile d’Europa, costato 330 milioni di euro e che a quanto sembra ha un passivo di 12milioni l’anno, abbiamo un sistema di comunicazioni tra la parte est e quella ovest della città assolutamente inadatta per una città che di giorno supera il milione di utenti finali.

Sono sotto gli occhi di tutti gli ingorghi di viale Regione Siciliana, di via Messina Marine e degli ingressi in città da viale Strasburgo, viale Lazio e via Belgio. E allora?

Le soluzioni non sono rivoluzionarie, ci avevano già pensato da tempo e sta a noi nuove generazioni, futuri leader di questa città prendere la responsabilità delle buone battaglie.

Vediamo:

Strada del mare? Sì, si può

Un vaporetto, che porti i cittadini della periferia est a quella ovest passando da Acqua dei Corsari, la Cala, Mondello, Addaura, Sferracavallo, Isola. Fermate come a Venezia, come in autobus. L’autobus del mare. Esisteva a Palermo, nella Palermo della belle époque, nella Palermo felicissima, nella Palermo Monarchica, dove in consiglio comunale sedevano le migliori famiglie del giardino della Conca d’oro;

La Circonvallazione

Esisteva un progetto per la sopraelevata che deflazionasse il carico veicolare da e verso Messina, da e verso Trapani e che non impattasse con quello urbano tradizionale. Si iniziò pure a costruire i piloni, ad oggi ben visibili. Poi gli ambientalisti dissero di no. Gli stessi che non hanno battuto ciglio quando si è distrutta grande parte del verde cittadino per fare posto al mostro di ferro mangiasoldi. E allora riprendiamo in mano questi progetti, diamo fiato alla economia della città. Lo spostamento di merci e persone è la vita di tutte le economie mondiali, perché a Palermo non può essere così? FACCIAMOLO.

#Palermomeritadipiù.